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cultura

Alle origini della "Sagra del Pesce"

La prima edizione della Sagra del Pesce fu inaugurata il 23 agosto 1938 con grande sfarzo dai Duchi di Genova, mentre la seconda dal Ministro dell’Agricoltura Rossoni, accolti in una città addobbata con grande accuratezza per l’occasione. L’idea di partenza era quella di mettere in rilievo l’importanza del pesce a livello economico in una nazione alla ricerca di consensi per la sua politica di autarchia: l’Italia è un paese con 8000 km di costa, ha flotte di barche pescherecce con migliaia di pescatori, mari pescosi il cui pesce è una risorsa da non trascurare.

Shopping in centro storico

Centro Commerciale? Megastore? Supermercato? Si chiama “Corso del Popolo”, ma in realtà più che una via è un salotto all’aperto, costellato di negozi e botteghe, scintillanti vetrine multicolori, bar e ristoranti tipici, per trovare ogni tipo di prodotto per tutti i gusti e per tutte le tasche.

Chioggia: cenni storici

Chioggia si protende nel cuore della Laguna Sud con la sua forma a spina di pesce come fosse pronta a prendere la via del mare, cosa che da secoli fanno i suoi abitanti da sempre dediti alla pesca. Secondo alcuni storici, la prima Chioggia sarebbe stata fondata intorno al 2000 a. C. da una colonia di Pelasgi, un popolo proveniente dall’Asia Minore.

Sgolosesi ciòsoti

Come in ogni località anche a Chioggia ci sono piatti tradizionali dai gusti prelibati, non potendoli annoverare tutti, data la varietà ed il numero elevato, consci del fatto che ogni periodo dell’anno ha il suo piatto di stagione, vi proponiamo una veloce panoramica almeno di quelli che, per noi, sono tra i più meritevoli “sgolosessi ciosòti”, ossia golosità chioggiotte, che potrebbero essere considerate anche come un pretesto culinario per visitare Chioggia.

Un mondo di sapori

La nostra città si presta a solleticare tutti i sensi, ma di sicuro quello che sarà maggiormente colpito è il gusto: tante sono le proposte culinarie del nostro territorio. Passando dai prodotti del mare e della laguna a quelli degli orti, è possibile organizzare vari menù saporiti e contraddistinti dalla freschezza delle loro componenti… e tutti i ristoranti e le trattorie della città sono ben attrezzati a farlo.

Il "Penèlo" del Bragozzo

Il “penèlo” era un antico segnavento in legno traforato collocato sulla cima dell’albero maestro dei bragozzi. Il “penèlo” era costituito da tre riquadri. Nella parte bassa, venivano rappresentati i Santi Patroni Felice e Fortunato affinché proteggessero i pescatori durante la battuta di pesca. Nella sezione centrale, in quanto simboli della fede, venivano raffigurati la Croce e gli strumenti della passione di Cristo.

Il Bragozzo

Il Bragozzo, tipica imbarcazione clodiense, nacque negli squèri (cantieri) di Chioggia come barca per la pesca a strascico da attuarsi in laguna e fu successivamente irrobustita per uscire in mare aperto. Caratterizzato da una prua rotonda, una poppa tozza ed un fondo piatto, il bragozzo misurava 15 metri di lunghezza, quasi 4 metri di larghezza ed aveva l’albero di poppa alto 12 metri, mentre quello di prua era di metri 6.

L'architettura

Dal punto di vista architettonico non è possibile rinvenire tracce del passato della città, che pure è stato molto importante, a causa dei numerosi saccheggi e distruzioni subiti fin dalle sue origini. Dagli ultimi, operati dai genovesi prima, dai veneziani poi durante le fasi alterne della Guerra di Chioggia (1378-1381), sono scampati solo pochi e significativi edifici: la Torre di S. Andrea, Palazzo Granaio, i campanili di S. Domenico e della Cattedrale.

Le calli

La magia di Venezia consiste nella sua storia millenaria e nella sua architettura raffinate, ma anche nel poter perdersi nel dedalo delle sue viuzze… Anche a Chioggia è possibile ciò, con molti meno rischi, ma uguale divertimento! Perché le sue calli, 74 nel complesso, sfociano tutte in fondamenta o nella via principale, Corso del Popolo.

La pescheria

Tutte le città di mare hanno una pescheria, talvolta due se si considera il mercato all’ingrosso... ma solo qui è possibile trovarla immersa nel centro storico, addossata ad un palazzo trecentesco, Palazzo Granaio, con un ingresso costituito da un monumentale portale in marmo scolpito dall’artista padovano Amleto Sartori, lì collocato nel secondo dopoguerra.

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