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Realtà lagunari a nord di Chioggia

Lasciandosi alle spalle Chioggia e procedendo via laguna in direzione nord si può raggiungere in breve tempo la vicina Venezia; una combinazione tra mezzi pubblici (linea 11 ACTV) d’acqua e di terra vi permetterà infatti di arrivarvi in circa un’ora e mezza. Se poi a Venezia avete già riservato il tempo per un’accurata visita potrete optare per la sosta in una delle altre realtà lagunari dal nome poco noto ma dal fascino indiscutibile. Lasciata Chioggia a bordo di un vaporetto, appena oltre la bocca di porto, il lembo più meridionale del litorale di Pellestrina si presenta come un’estesa macchia verde. È questa l’oasi di Ca’ Roman, protetta dalla LIPU, isola incontaminata, quasi allo stato brado, fortunatamente snobbata dal flusso turistico (unica struttura presente è un ex colonia di suore) e prediletta da centinaia di specie di uccelli che vi trovano l’ambiente ideale per nidificare. A unire Ca’ Roman al resto del litorale si ergono maestosi i murazzi. Voluti dai veneziani a difesa degli abitati lagunari soggetti alla furia del mare, i settecenteschi murazzi, che proseguono la loro opera di difesa anche lungo tutto il litorale di Pellestrina, simboleggiano l’antica lotta dell’uomo contro le forze della natura. Camminandovi sopra con la laguna da un lato e l’Adriatico dall’altro si può cogliere appieno la particolare realtà di Pellestrina, sottile lingua di terra tra mondi d’acqua, dove vento sole e mare regnano sovrani. Fuori dai ritmi caotici delle città moderne, Pellestrina mantiene la fisionomia di antico borgo di pescatori orgogliosi delle proprie origini marinare. In faccia alla laguna l’abitato si presenta caratterizzato da file di case dalle facciate colorate, oggi puro vezzo estetico ma un tempo funzionali all’attività del pescatore che tornando a casa, dopo molto tempo trascorso in mare, avvicinandosi alla riva riusciva a scorgere la propria abitazione grazie alle tinte sgargianti con cui aveva scelto di distinguerla dalle proprietà vicine. Lungo le strette calli, sebbene in numero minore rispetto ad un tempo, si possono ancora trovare nella bella stagione alcune ricamatrici impegnate a realizzare preziosi merletti a tombolo (cuscino sopra il quale si realizzano, mediante fuselli, pizzi e ricami) depositarie di un’arte antica.

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